Da vedere tra Cassano d'Adda e il ponte di Paderno
Approfondimento:
VAPRIO D’ADDA
Eccellenti dimore signorili nobilitano l’abitato di Vaprio d’Adda, località che si distende lungo la riva del fiume in un piacevolissimo contesto ambientale. Le più rilevanti sono Villa Castelbarco, oggi importante sede espositiva, e la rinascimentale Villa Melzi, che volge la limpida facciata ai terrazzamenti dello scenografico giardino. Secondo alcune cronache, tra 1506 e 1513 Leonardo da Vinci sarebbe stato illustre ospite della villa e, proprio in quest’arco di tempo, avrebbe iniziato al mestiere dell’arte il suo amato discepolo Francesco Melzi; opera di quest’ultimo è l’affresco del Madonnone, che si trova nella galleria al primo piano dell’edificio. Nel cuore cittadino si innalza la mole neoclassica della Parrocchiale di San Nicolò, realizzata fra 1816 e 1817 su disegni di Luigi Cagnola e caratterizzata dal solenne pronao esastilo; l’edificio, che conserva un celebre organo Bernasconi, prospetta fieramente sull’antistante piazzale semicircolare, appositamente creato per dare maggior respiro al monumento. L’abitato reca altre strutture sacre, di proporzioni minori ma eguale fascino. Fra queste si ricordano i resti tardo romani della chiesa di San Bernardino (secoli V-VI d.C.), e la semplice chiesetta di San Colombano, intatta struttura d’impianto romanico risalente al XII secolo, impostata su pianta rettangolare conclusa da abside semicircolare. Il portale principale e gli ingressi laterali sono impreziositi da decorazioni scultoree arricchite da immagini di Santi, raffigurazioni antropomorfe, motivi vegetali e geometrici. La superficie esterna dell’abside, rivolta al fiume, è invece percorsa da cornice di archetti pieni sorretti da sottili lesene.
TREZZO SULL’ADDA
Una straordinaria concentrazione di testimonianze storico artistiche fa della visita a Trezzo un momento di grande interesse. All’altezza di Conceso si scorge in posizione sopraelevata la costruzione barocca del Santuario dedicato alla Madonna, sorto nel 1641 sul luogo di un’apparizione miracolosa. L’epoca longobarda è invece stupendamente documentata dal ritrovamento di una necropoli, dalla quale in breve si passa al Castello di età medievale e ancora a numerose chiese e conventi. La cittadina trae poi vanto dall’alta torre del castello visconteo (XIV secolo), che con i suoi 42 metri ci parla dell’antico splendore di queste imponenti fortificazioni.
La Centrale Tacconi a TREZZO SULL'ADDA
La Centrale idroelettrica Tacconi, esemplare significativo d’architettura industriale, segnò sin dal suo primo avvio le sorti economiche del paese, divenendo centro di attrazione di nuove attività produttive. Si tratta di un edificio dal profilo allungato e decorativo, che si staglia sul verde dell’altura retrostante, dominata dai resti delle fortificazioni trecentesche. Realizzata nel 1906 dall’architetto Gaetano Moretti del Politecnico di Milano, la centrale per il suo funzionamento si avvale di dodici bocche di presa, che convogliano l’acqua verso le turbine. Ci pare davvero il caso di sottolineare che, qui a Trezzo, l’azione invasiva dell’uomo moderno ha trovato la giusta misura per inserirsi con rispetto in uno scenario preesistente, fortemente caratterizzato dal corso del fiume e dagli antichi manufatti. Proprio a questo riguardo si ricorda inoltre che il medio corso dell’Adda, grazie alla presenza di ben tre centrali idroelettriche - oltre alla Tacconi di Trezzo si ricordano la Bertini e la Esterle di Cornate d’Adda – rappresenta in Italia uno dei più affascinanti casi di tragitto d’archeologia industriale.
CORNATE D’ADDA
All’altezza di Cornate la sponda destra dell’Adda si caratterizza per la presenza di due imponenti stabilimenti idroelettrici, testimonianze eccellenti dell’applicazione del gusto liberty, eclettico e ricercato, ad edifici industriali. Entrambe collocate lungo l’alzaia, per sfruttare il naturale movimento delle acque, la Bertini e la Esterle furono attivate a pochi decenni di distanza, rispettivamente nel 1898 e nel 1914, dando così nuova energia alle sorti economiche dei territori circostanti.
Il Ponte di PADERNO D'ADDA
Alla fine del XIX secolo, a ridosso dell’abitato di Paderno d’Adda fu installato lo smisurato ponte progettato dell’ingegnere svizzero Jules Röthlisberger e realizzato fra 1887 e 1889 dalla Società Nazionale Officine di Savigliano. La monumentale opera architettonica, lunga 226 metri, è costituita da una lunghissima arcata metallica, che con i suoi 150 metri scavalca il fiume a un’altezza di circa 85 metri ed è sorretta da nove piloni.